Valle dei Re, 1922, Howard Carter entra per la prima volta nella KV62, la tomba di Tutankhamon. Ciò che si trova davanti è un vero e proprio tesoro artistico/archeologico di valore inestimabile.
Tutankhamon, faraone della XVIII Dinastia, regnò per soli 9 anni, a causa di una salute cagionevole. La sua importanza storica è davvero misera rispetto ai suoi più illustri colleghi, ma la sua fama è di gran lunga superiore a quella di tutti gli altri faraoni egizi. Lo splendore del suo corredo funerario lo ha reso immortale ed ha riacceso nell’immaginario collettivo la voglia di Egitto.
Il turismo di massa
La KV62 diventa così una delle principali attrazioni turistiche dell’Egitto, alla fine degli anni ’80 ospitava al suo interno fino a 4000 turisti al giorno! Tuttavia, questo turismo di massa stava deteriorando inevitabilmente i pochi affreschi presenti nella camera funeraria. La tomba di Tutankhamon non è un sepolcro degno di un faraone: la morte improvvisa del sovrano non ha permesso la costruzione di una tomba adeguata. Quindi, anche gli affreschi non si presentano in condizioni ottimali, già all’epoca della scoperta erano ricoperti di funghi, riconoscibili nelle foto come macchie marroni.
La presenza massiva di turisti ha introdotto nella tomba polvere, umidità e anidride carbonica che non hanno fatto altro che alterare lo stato di conservazione degli affreschi. Inoltre, avendo accesso diretto alla camera funeraria alcuni “turisti” avevano incominciato a deturpare le immagini con dei graffiti.
Il restauro conservativo
Nel 2009 il governo egiziano in collaborazione con il Getty Conservation Institute ha avviato un programma di restauro e consolidamento degli affreschi. Fortunatamente, confrontando le foto della camera funeraria con quelle originali degli anni ’20 del secolo scorso, gli esperti si sono accorti che le “macchie marroni” non erano aumentate in maniera significativa. Un test del DNA ha dimostrato infatti che si trattava di funghi oramai morti, e che quindi non costituivano più un pericolo. Tuttavia, essendo penetrati al di sotto della vernice si è deciso di non rimuoverli.
L’opera di restauro ha quindi previsto la pulizia degli affreschi dalla polvere che si era accumulata nel corso degli anni, ma anche il consolidamento dei dipinti per evitare il proliferare delle attività biologiche.
Sono stati installati anche dei sistemi di ventilazione e di filtraggio dell’aria oltre a barriere per limitare l’accesso diretto del pubblico agli affreschi.
Nel 2022 in Egitto ci saranno grandi festeggiamenti per il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon.
In basso un divertente giochino per ammirare gli affreschi della tomba prima e dopo l’intervento di restauro.
Nelle foto della galleria alcune immagini dei lavori e degli affreschi restaurati.
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