Il sito di Eliopoli è antico quanto l’Egitto stesso. Il suo nome, di chiara origine greca, tradisce la sua funzione: città del sole. Qui, sorgeva il più grande tempio egizio dedicato al grande dio sole Ra. Tra queste sacre mura, il grande Imhotep esercitò la sua funzione di “Maa Wr”, Grande Osservatore. La cosmogonia eliopolitana era una delle più importanti, e diede origine alla cosiddetta Enneade Eliopolitana. La grande capitale del Nuovo Regno, Tebe, veniva spesso chiamata “Eliopoli del Sud”, un chiaro segno dell’enorme importanza religiosa e culturale del sito del Basso Egitto.

Un’area di enorme importanza storico-archeologica, che dal 2012 è oggetto di scavi sistematici grazie a un progetto congiunto egiziano-tedesco. La missione, diretta dal dr. Aiman Ashmawy (Ministero delle Antichità) e dal dr. Dietrich Raue (Università di Lipsia), ha individuato 10 aree d’interesse archeologico, riportando alla luce numerose strutture.

Una scoperta importante

Durante le ultime ricerche, nell’Area 211 è venuto alla luce per la prima volta nel sito di Eliopoli il nome di Khwfw, il leggendario costruttore della Grande Piramide di el-Gizah. Si tratta di alcuni blocchi di granito rosso con il cartiglio del faraone. La scoperta è avvenuta all’interno dei resti di un tempio di Epoca Tarda, a ovest del museo aperto dove è possibile ammirare l’obelisco di Senwseret I. I blocchi di granito potrebbero appartenere a un edificio sconosciuto dell’Antico Regno, oppure essere il risultato di un riutilizzo di materiale proveniente dall’area di el-Gizah. Infatti, molto spesso i faraoni riciclavano materiale da costruzione più antico per i loro progetti edilizi; i monumenti del passato venivano utilizzati come vere e proprie cave a cielo aperto.

Le ricerche hanno anche confermato la frequentazione del sito sin dall’epoca Predinastica, durante la cosiddetta Dinastia 0. Numerosi frammenti di statue, sfingi, altari e blocchi di pietra, che coprono l’intera storia egizia, testimoniano l’enorme importanza del sito per la civiltà faraonica.

Tra i resti individuati: la base di una sfinge con i cartigli di Ramesse II, due piccole sfingi col nome di Amenhetep II, la base di una statua colossale in granito rosso di un babbuino e un frammento di pyramidion.

Photo © Ministry of Tourism and Antiquities

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