Quando nel 1922 Howard Carter scoprì la tomba di Tutankhamon, si rese subito necessaria la presenza di un fotografo che immortalasse la più grande scoperta archeologica di tutti i tempi.

All’inizio non riuscivo a vedere nulla, l’aria calda che fuoriusciva dalla camera causava lo sfarfallio della fiamma della candela, ma mentre i miei occhi si abituavano alla luce, i dettagli della stanza all’interno emersero lentamente dalla nebbia, strani animali, statue, e oro – ovunque il luccichio dell’oro.

HOWARD CARTER

Harry Burton, egittologo e fotografo inglese alle dipendenze di Theodore M. Davis fino al 1914, entrò a far parte del team di Carter come dipendente del Metropolitan Museum of Art di New York. In otto anni scattò più di 1400 foto, testimoniando in ogni sua fase lo scavo della tomba. L’archivio fotografico di Burton viene considerato da molti uno dei migliori nella storia dell’archeologia; nel 2001 il MET organizzò una mostra in suo onore dal titolo “The Pharaoh’s Photographer: Harry Burton, Tutankhamun, and the Metropolitan’s Egyptian Expedition”.

La storia a colori

In occasione della mostra “Discovery of King Tut”, tenutasi a New York nel 2015, lo studio fotografico britannico Dynamichrome selezionò una serie di foto di Burton e le processò digitalmente. Il risultato è stato incredibile, per la prima volta la scoperta della tomba di Tutankhamon poteva essere ammirata a colori.

Di seguito le foto in bianco e nero con un piccolo tool che vi permetterà di ricolorarle.

Tutte le immagini di Harry Burton. © The Griffith Institute, Oxford. Colorato da Dynamichrome per la mostra “The Discovery of King Tut” sulla 5th Avenue di New York il 21 novembre 2015.

Il corpo di Tutankhamon giace intatto con la sua maschera funeraria: questa fotografia è stata scattata mentre il coperchio del sarcofago veniva rimosso.

Howard Carter, Arthur Callender e un lavoratore egiziano aprono le porte del santuario più interno, il quarto, e danno una prima occhiata al sarcofago di Tutankhamon.

Carter, Mace e un lavoratore egiziano arrotolano delicatamente la tela di lino che ricopriva il secondo santuario.

Il sacrario di Anubis a protezione della camera del tesoro.

Una serie di scrigni realizzati con materiali diversi, fra cui legno e avorio, contenenti gioielli e vestiti del faraone.

Howard Carter, Arthur Callender e un lavoratore egiziano avvolgono una delle due statue dei guardiani della camera funeraria.

Scatole di legno contenenti offerte di cibo nell’Anticamera.

La porta sigillata che dava accesso alla camera funeraria.

Lord Carnarvon, il finanziatore degli scavi di Howard Carter.

Arthur Mace e Alfred Lucas al lavoro su uno dei carri dorati di Tutankhamon all’esterno della tomba di Sethy II, utilizzata come “laboratorio”.

Howard Carter e un lavoratore esaminano il sarcofago più interno, 110 kg d’oro massiccio!

Howard Carter esamina il sarcofago di Tutankhamon.

Carter, Callender e due operai egiziani aprono con estrema cura uno dei santuari dorati all’interno della camera funeraria.

All’interno del santuario più esterno un telo di lino con rosette d’oro che ricorda il cielo notturno ricopriva i tre santuari più piccoli all’interno.

La testa di legno ricoperta dei foglie d’oro della mucca celeste Mehet-Weret e una serie di cofanetti.

Alcuni esempi di modellini di barca nella camera del tesoro.

I carri smontati e i letti funerari nell’anticamera.

Vasi di alabastro contenenti profumo.

Howard Carter e Lord Carnarvon davanti all’ingresso della Camera Funeraria

All’interno della tomba di Sethy II Arthur Mace e Alfred Lucas lavorano su uno dei due guardiani della Camera Funeraria.

Rivivi le stesse emozioni di Howard Carter in prima persona e visita la Tomba di Tutankhamon in VR (Realtà Virtuale)!

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