Ancora una volta l’Egitto protagonista di grandi scoperte. Questa volta non si tratta di un rinvenimento spettacolare come i sarcofagi di Saqqara (mio articolo qui). Ma la sua importanza è fuori discussione.

Il Dipartimento di egittologia dell’Università di Bonn, in collaborazione con l’”Aswan Office” del Ministero delle Antichità Egiziano, da anni conduce una ricerca nel Wadi Abu Subeira, a est di Asswan. Sono diversi i graffiti su roccia scoperti dalla missione, ma uno in particolare si è rivelato di grande importanza.

Area di ricerca: Wadi al-Malik

Si tratta di un’iscrizione che riporta il nome del mitico Re Scorpione. Stiamo parlando di un sovrano che regnò agli albori della storia egizia. Questo periodo è generalmente conosciuto col nome di Predinastico, e racchiude due dinastie fittizie: la “00” e la “0”. I sovrani che hanno regnato in questo periodo hanno gettato le basi per quello che viene considerato il primo stato al mondo: l’Egitto faraonico. Re Scorpione è uno di questi. Purtroppo non conosciamo il suo vero nome. Infatti, ovunque sia stata rilevata la sua presenza troviamo il geroglifico di uno scorpione, il cui suono è però sconosciuto.

Nell’iscrizione trovata dalla missione tedesca guidata dal prof. Ludwig Morenz, il nome del Re Scorpione è associato a un geroglifico circolare, che indica un luogo fisico. Si tratta di uno dei tanti “domini” reali che venivano fondati alla periferia del regno per consolidare i confini.

L’utilizzo della scrittura in luoghi così lontani e soprattutto nel IV millennio bce. getta nuova luce sull’organizzazione dello stato egizio in epoca così remota. Era già presente un’amministrazione organizzata, in grado di gestire una società già molto complessa. La presenza di questi “domini” era già nota da etichette e sigilli per il trasporto delle merci. Ma questa scoperta identifica per la prima volta uno di questi luoghi.

L’indagine archeologica è ancor all’inizio, aspettiamoci quindi delle novità nel prossimo futuro.

Photo Credits ©Ludwig Morenz, elaborazione grafica ©Pasquale Barile

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